Le vetrine si spengono e le serrande si chiudono sui marciapiedi di quello che una volta era una delle preferite mete dei VIP. Salsomaggiore però vuole cambiare e invertire la tendenza con idee innovative e il contributo di tutti è la volontà di buona parte della cittadinanza. Ma come? Il Negozio diffuso, l’idea originale di Sinestesia fra le Arti, che potrebbe diventare un modello replicabile in ogni villaggio e quartiere d’Italia.
Di redazione Salsomaggiore, 16 giugno 2022 – Si fa presto a parlare di crisi, a lamentarsi dell’inefficienza delle pubbliche amministrazioni, soprattutto quando tocca impegnarsi in prima persona affinché le cose mutino.
“Sinestesia Fra le Arti“, raccogliendo l’interesse manifesto a reagire a una situazione di crisi ormai conclamata, ha lanciato una idea, purtroppo interrotta sul nascere dalla pandemia, per cercare di mettere a dimora un primo seme di rigenerazione economica e sociale.
“Sinestesia Fra le Arti” è un format di Cristina Servini e Ugo Massari che fa parte di un progetto più ampio (il NEGOZIO DIFFUSO), concepito per il rilancio delle attività economiche e la rivalutazione immobiliare dei centri storici in crisi.
Un progetto che prevede l’aggregazione di imprenditori e artisti con i loro prodotti e le loro opere d’eccellenza, singolarmente troppo “polverizzate” e “disperse” , per dar loro attrattività e visibilità conferendole in un PRODOTTO TURISTICO LOCALE INTEGRATO, funzionale ad una vetrina collettiva rivolta ad un mercato emergente, che chiede beni in controtendenza all’offerta stereotipata della grande distribuzione globalizzata e omologante.
A discutere sul tema sono stati invitati l’avvocato Emilio Graziuso Coordinatore dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” e il dott. Mario Vacca, Managing Partner Tavola Farnesiana Consulting, entrambi collaboratori scientifici della Gazzettadellemilia.it sulla quale settimanalmente alimentano rispettivamente la rubrica “L’Agorà del Diritto” e “La Bussola d’Impresa”.
A Cristina Servini e Igam Ussaro il compito di moderare la tavola rotonda e la conduzione del dibattito.
La dimensione giuridica è stata, come è ovvio, presentata dall’avvocato Emilio Graziuso, il quale, oltre a esprime il suo apprezzamento circa l’idea, ha evidenziato innanzitutto i fattori di debolezza che dovranno essere risolti preliminarmente così riassumibili:
- La tipologia organizzativa e la forma giuridica. Potrebbe essere necessario , suggerisce l’avvocato, istituire un soggetto terzo che si rapporti in nome e per conto di tutti i proprietari dei locali che parteciperanno al progetto;
- La sicurezza dei locali. E’ imprescindibile la verifica dell’adeguatezza dei locali alle normative in merito di sicurezza.
Il microfono passa quindi al dottor Mario Vacca per approfondire gli aspetti economici e imprenditoriali. “Un negozio aperto ha anche un valore sociale“, esordisce il manager, e perciò contribuisce al controllo del territorio. A livello progettuale l’indicazione del professionista è di pianificare pensando in grande, “meglio seminare in un vaso grande affinché le radici possano estendersi e l’albero possa esprimersi al meglio nella parte aerea” è la similitudine rappresentata dal dottor Vacca. Infine, affinché qualsiasi progetto e questo in particolare, ha necessità di un buon piano di comunicazione affinché si alimenti il mercato dello scambio ma anche quello del turismo. Il turista, come aveva sottolineato l’avvocato Graziuso introducendo il proprio discorso, è comunque una specifica declinazione del consumatore.
A seguire sono intervenuti diversi operatori presenti in sala, e a concludere è stato il direttore della Gazzetta dell’Emilia (www.gazzettadellemilia.it ), Lamberto Colla, il quale ha sollecitato i presenti a analizzare il tempo di crisi e a valutare se il progetto potrà essere d’aiuto, ma al contempo di ragionare se e soprattutto sino a che punto si intende fare sacrifici per alimentare il rilancio con la consapevolezza di dover ragionare in clima di collettività e pensando “in grande”. Il direttore quindi si attende un progetto dettagliato che possa essere discusso e quindi raccogliere consenso e approvazione dopo gli opportuni aggiornamenti frutto del confronto a tutti i livelli cointeressati.
Le ultime parole sono state pronunciate dall’avvocato Maurizio Palladini il quale, oltre a rappresentare l’amministrazione comunale, ha dato la sua personale approvazione e la promessa di adoperarsi per fare decollare il progetto affinché Salsomaggiore possa tornare ancora a splendere, seppure diversa dal passato, che ormai non tornerà.
Galleria immagini
Fonte: La Gazzetta dell’Emilia