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“L’Agorà del Diritto” – una domanda, una risposta: “Fuffaguru” tra post classisti ed incontri pubblici in sale eleganti

Questa settimana torniamo a parlare di “fuffaguru”.

Di Emilio Graziuso 15 novembre 2025 – Sono in tanti, infatti, i lettori dell’ “Agorà” che hanno contattato la redazione della Gazzetta dell’Emilia o direttamente l’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” (www.dallapartedelconsumatore.com) per chiedere ulteriori chiarimenti sul tema, per comunicare loro esperienze dirette o semplicemente, come è accaduto con un lettore, per ringraziarci “per averne parlato” ed aver “puntato i riflettori su questi personaggi e sul loro modo di fare”.

Ho deciso, quindi, di proseguire in questo viaggio nel mondo dei “fuffaguru” che non avrei mai pensato che potesse essere così diffuso e strutturato.

Prima, però, di entrare nel vivo del discorso voglio fare una precisazione importante.

Molti lettori hanno chiesto se il termine “fuffaguru” fosse stato coniato dalla redazione e molti si sono anche complimentati per l’efficacia dello stesso.

Ebbene, non è un termine da noi inventato.

Al contrario esso è un neologismo riportato anche nel vocabolario Treccani dove è indicato come “fuffaguru” “chi, sfruttando tecniche da imbonitore, organizza e gestisce a scopo di lucro e in modo truffaldino corsi, video, seminari in rete nei quali si pubblicizzano modi facili di fare soldi” (www.treccani.it).

FOTO, VIDEO E FRASI DI ACCOMPAGNAMENTO

Nei social è pieno di post (contenenti testi o video) con i “fuffaguru” che descrivono la propria vita come immersa nel lusso, senza alcuna fatica o preoccupazione lavorativa che li affligge .

I post li ritraggono, infatti, in ville, in auto di lusso, a bordo piscina, con alle spalle finestre che dall’alto dominano Dubai, e via discorrendo con immagini di  questo tenore.

In molti casi questi video o queste foto  sono accompagnati da frasi che mirano a solleticare corde quali mirabolanti guadagni, nessuna fatica per ottenerli, pochissimo tempo della giornata impiegato per il lavoro.   

Molte delle frasi utilizzate, lungi dall’essere ad effetto, sono soltanto, almeno a mio parere, di cattivo gusto.

Si può leggere, ad esempio, “Sino a due anni fa ero costretto a prendere lo spostapoveri (ndr riferito ai mezzi pubblici) oggi giro in ********* (ndr indicazione di una automobile di lusso. Come rubrica preferiamo non riportare la casa automobilistica citata)”. Ed ancora “Ciao poveri” e “se sei povero è solo una tua scelta”.

Al riguardo mi chiedo: ma dinnanzi a frasi del genere come si fa a non indignarsi?

Ed ancora, come si fa a seguire profili social contenenti post di questo tenore?

Su questo punto mi piacerebbe leggere le risposte a queste domande dei nostri lettori per poi parlarne insieme in una delle prossime tappe del nostro viaggio.

GLI INCONTRI IN SALE ELEGANTI E PRESTIGIOSE

Ma i  “fuffaguru” non operano solo on line o sui social.

Ci sono, infatti, anche incontri, meeting, convetion  durante i quali i “fuffaguru” incontrano i propri seguaci.

Al riguardo un lettore ci ha raccontato la propria esperienza.

Si tratta di uno studente universitario che due anni fa è stato invitato da un proprio compagno di corso ad un incontro, presso uno degli hotel più blasonati della città, nel quale sarebbe stato illustrato un importante progetto che potrebbe cambiare il corso della sua vita da un punto di vista economico.

Di cosa si tratta?

A questa legittima domanda, però, al nostro lettore non è data alcuna risposta.

Il compagno di corso si limita, infatti, a dirgli, in modo assolutamente criptico, che è qualcosa che è meglio ascoltare personalmente durante l’incontro in modo da poter toccare con mano questa realtà in grado di farlo “svoltare”.

Incuriosito, il giovane universitario accetta l’invito e la sera si ritrova catapultato in una sala di albergo gremita di persone, molti giovani, tutti entusiasti per la grandiosità e l’efficacia economica del “progetto”.  

Le parole d’ordine sembrano essere esclusivamente: “grandi guadagni”, “poco lavoro”, “zero stress”, “vita immersa nel lusso”, “metodo vincente”.

Non mancano ovviamente gli esempi del tipo “ma sai che un ragazzo di appena venti anni ha acquistato un attico con i guadagni di un mese ed ora sta chiudendo un affare a Dubai?” ed ancora “un venticinquenne che ha creduto sin dall’inizio nel progetto ora vive in una vacanza permanente. Soggiorna in alberghi di lusso ogni mese in una città diversa e lavora si e no due ore al giorno. Il denaro sembra che si  moltiplichi da solo”.

Nonostante il notevole numero di persone con le quali parla, però, il nostro lettore continua a non avere risposta alla domanda volta a conoscere nel concreto in che cosa consista questo “metodo” miracoloso e come fanno i soldi a moltiplicarsi senza alcun sacrificio, anzi dedicando al lavoro non più di due – tre ore al giorno.

Quando l’entusiasmo è alle stelle ecco che arriva sul palco “lui”, il “guru”, colui che tutti aspettano per sentire come trasformare la propria vita e la propria situazione economica.

Il pubblico, quindi, siede in religioso silenzio, salvo applaudire a frasi motivazionali del tutto scontate ed ai dati di guadagno che il guru – il quale ovviamente è un uomo che “si è fatto da solo” – illustra.

Dati che riguardano non solo chi in quel momento sta parlando ma anche tutti coloro che hanno imparato l’infallibile  “metodo”.

Ma in cosa consiste il “metodo” e come si fa ad impararlo?

Semplice “basta” acquistare un pacchetto di lezioni del “guru”.

Più lezioni contengono i pacchetti, più alto è, quindi, il loro prezzo, più “segreti” di come raggiungere il successo si possono apprendere.

E come tutti gli eventi nei quali si cerca di imbonire il pubblico, ecco che immancabilmente arriva la fase dedicata alle testimonianze dove si susseguono i racconti di persone che grazie al “metodo”, spiegato nelle lezioni, hanno cambiato radicalmente la propria vita.

Per fortuna il nostro lettore non è abboccato all’amo, non ha acquistato le lezioni e, quindi, non ha perso neanche un centesimo, lo stesso, però, ci riferisce che ad alcuni suoi conoscenti, anche essi giovani ai primi anni di università è andata diversamente: hanno speso molti soldi presi dal vortice di acquistare pacchetti contenenti sempre più lezioni per apprendere quanti più “segreti” possibile, sono stati presi da una strana febbre non solo “hanno speso soldi” ma “hanno fatto spendere soldi” a persone contagiate dal loro entusiasmo e dalla loro credenza nel “metodo”.

Da approfondimenti che abbiamo condotto e da altre segnalazioni che  ci sono giunte si è appreso che l’unico “metodo” ad essere applicato è quello del come irretire le persone.

I “fuffaguru”, infatti, alcune volte “donano” il proprio sapere facendo “acquistare” le “lezioni” delle quali ha parlato il nostro lettore, altre volte fanno investire in monete “virtuali”, altre volte, ancora, in quote di società che producono prodotti “rivoluzionari” e che, a breve, saranno leader mondiali del mercato economico con conseguente ricchezza di chi detiene il titolo.

Continueremo, quindi, con questo viaggio che stiamo conducendo con i lettori dell’“Agorà”, fiduciosi che l’informazione è la prima e fondamentale forma di tutela del cittadino.

fonte: www.gazzettadellemilia.it

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