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“L’Agorà del Diritto” – una domanda, una risposta: illegittimo il divieto di introdurre cibi e bevande in spiaggia

È lecito il divieto di introdurre cibi e bevande in spiaggia?

Di Emilio Graziuso 19 luglio 2025 – È una domanda che nelle ultime settimane è stata più volte posta alla redazione della Gazzetta dell’Emilia, ed in particolare alla nostra “Agorà”, ed all’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” (www.dallapartedelconsumatore.com).

È bene chiarire subito che non vi è alcuna norma che autorizza i gestori di stabilimenti balneari a vietare ai balneanti di portare generi alimentari recandosi al mare e consumare gli stessi – ovviamente nel rispetto dell’ambiente e degli altri – sotto l’ombrellone.

Non hanno, quindi, alcun valore giuridico eventuali cartelli posti all’ingresso di stabilimenti contenenti il divieto di introdurre cibi e bevande.

Il consumatore, infatti, non può essere costretto ad usufruire del bar o del ristorante della spiaggia con spese, quindi, “forzate”.

Le spiagge, infatti, pur essendo affidate alla gestione dei privati, sono aree demaniali pubbliche e, quindi, ad esse non possono essere applicate le norme concernenti le attività imprenditoriali di  carattere completamente ed esclusivamente privato.

Oltre a non poter introdurre alcun divieto di portare e consumare cibo e bevande, la gestione della spiaggia non può effettuare controlli ed ispezioni nelle borse, borse frigo, buste e zaini dei balneanti per vedere se in esse vi sono generi alimentari.

Il consumatore può, quindi, opporsi al divieto di introdurre generi alimentari o a controlli come quelli sopra illustrati.

Cosa fare se il gestore dovesse appellarsi ad ordinanze comunali che, a suo dire, introducono tale divieto (ricordiamo che attraverso ordinanze comunali possono essere dettate indicazioni specifiche per la stagione balneare)?

In questo caso, si consiglia al consumatore di chiedere l’esibizione delle ordinanze e di leggerle attentamente.

A quanto consta, infatti, sono veramente pochissimi i provvedimenti che prevedono divieti come quello in esame.

È più facile trovarsi, invece, di fronte ad ordinanze di segno opposto, come quella emanata dalla Regione Puglia per la stagione balneare 2025,  che autorizzano esplicitamente l’introduzione di cibi e bevande.

Ovviamente il gestore di un lido può prevedere altra tipologia di divieti, con riferimento, ad esempio, alle aree e modalità di consumo di alimenti e bevande.

È lecito, infatti, il divieto di consumare cibi e bevande portate da fuori stabilimento sui tavolini del bar e/o del ristorante del lido, oppure di disporre tavolate o di organizzare pic nic su tutte le aree o su parte di esse.

Fonte: www.gazzettadellemilia.it

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